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Benessere animale: verso una nuova legge europea per tutelare le specie di allevamento

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Sulla tutela del benessere animale e dell’ambiente, il vento sembra che stia cambiando in maniera sostanziale.

A poco meno di un anno dall’approvazione della legge 1/2022, che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana, d’ora in avanti si tratta soprattutto di implementarne e valutarne gli effetti in qualunque ambito abbia a che fare con la salute.

Che è una e una sola. Chiamiamola One Health.

One Health: dal benessere degli animali dipende anche quello dell’uomo

Gli standard di benessere degli animali nei Paesi dell’Unione sono tra i più elevati al mondo. Merito di una visione lungimirante delle istituzioni (politiche e scientifiche) nell’ottica della One Health di cui oggi si parla molto più rispetto al passato come possibile soluzione per far fronte soprattutto alla recrudescenza di alcune malattie infettive. Di origine alimentare, ma non solo.

Ma l’idea di integrare la salute dell’uomo a quella dell’ambiente e degli animali oggi è considerata cruciale anche in altri ambiti della medicina. Si parla di One Health anche in oncologia, per fare un esempio. E la scelta del ministero della Salute di stanziare 21 milioni di euro per la ricerca – cifra suddivisa tra 14 programmi – conferma come l’interesse vada ormai oltre le malattie provocate da batteri, parassiti e virus.

Le norme da conoscere se ci si occupa di benessere animale

È ormai chiaro, d’altra parte, che la salute dell’uomo dipenda anche dalla tutela di quella animale. E che quest’ultima ricada anche sulla qualità delle produzioni alimentari.

Dopo aver fissato le norme minime per la protezione di tutti gli animali da allevamento, con la direttiva 58 del 1998, l’Unione ha definito di benessere degli animali da allevamento durante il trasporto e al momento dello stordimento e della macellazione. Direttive specifiche disciplinano poi la protezione di singole categorie di animali: come per esempio vitellisuinigalline ovaiole e polli allevati per la produzione di carne.

Oltre agli animali da allevamento, anche gli animali impiegati negli esperimenti di laboratorio e gli animali selvatici negli zoo sono tutelati da appositi standard armonizzati a dimensione europea.

Una nuova proposta di legge entro la fine del 2023

Ora, dopo i pareri pubblicati nei mesi scorsi dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) e riguardanti il benessere di vacche da latte, oche, anatre e quaglie, dei vitelli, dei suini d’allevamentodei polli da carne e delle galline ovaiole e degli animali durante il trasporto, si marcia spediti verso una nuova legge europea sul benessere animale.

La prima proposta da parte della Commissione è attesa entro la fine dell’anno. L’obiettivo è arrivare ad avere allevamenti contenenti meno specie, in modo da favorire la loro mobilità, evitare la trasmissione di malattie infettive e il ricorso agli antibiotici. Ne va della salute loro. Ma pure della nostra.

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