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Inquinamento indoor: prendiamoci cura dell’aria di casa

Inquinamento indoor: prendiamoci cura dell’aria di casa

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in collaborazione con Dyson

Amici, nelle ultime settimane mi sono spesso occupato di inquinamento indoor. Un argomento che mi appassiona da tempo e che nell’ultimo periodo ho voluto approfondire. Sono decenni ormai che si è sviluppata nel mondo scientifico e nell’opinione pubblica una giusta attenzione nei confronti dell’inquinamento atmosferico (outdoor), ma la stessa attenzione deve essere dedicata anche ai livelli di inquinamento degli ambienti domestici che dipendono moltissimo dalle abitudini degli occupanti e dalle azioni che si intraprendono per ridurre le emissioni e purificare l’ambiente.

Ad aiutarmi in questa ricerca è intervenuto Dyson, che grazie ai suoi purificatori e alla sua tecnologia, mi ha fatto toccare con mano l’importanza della qualità dell’aria in casa. Il suo purificatore, con tecnologia Cryptomic, rileva e rimuove particelle ultrafini, odori e gas, distrugge la formaldeide e il suo “dialogo” on la APP Dyson Link mi consente di monitorare i livelli di inquinamento interno ed esterno e di avere una costante gestione di temperatura e umidità. A livello pratico mi ha soprattutto permesso di adattare l’azione del purificatore alle esigenze della mia casa (perché ogni casa è diversa) e della mia vita (perché l’inquinamento indoor dipende anche dalle specifiche abitudine degli abitanti).

Avendo la cucina e la zona living in un unico ambiente, ad esempio, ho scoperto come gli orari più critici siano quelli della preparazione del pranzo e della cena e, grazie all’accensione automatica, posso programmare il purificatore in questi orari automaticamente, senza doverci pensare.

Nella zona notte, invece, mi ha aiutato a soddisfare la necessità, oltre che di purificare l’aria, di riscaldare l’ambiente (non avendo altre fonti di calore al primo piano). Il purificatore termoventilatore Dyson Pure Hot+Cool Cryptomic mi ha consentito di avere in un’unica soluzione il controllo su entrambi questi aspetti, preferendo il suo uso rispetto al tradizionale condizionatore a pompa di calore. Per tutta la stagione invernale, fino all’arrivo dei primi caldi, ho potuto monitorare da remoto la qualità dell’aria, temperatura e umidità, intervenendo in tempo reale.

Grazie alla programmazione ho attivato la funzione di termoventilazione due o tre ore la sera e un’oretta al mattino al risveglio, lasciando in automatico il tipo di ventilazione e la velocità, per regolare così anche il rumore. Un altro vantaggio è il suo essere leggero e maneggevole, cosa che mi consente di spostarlo facilmente all’occorrenza. Inoltre, ora che le temperature iniziano a salire, posso utilizzare anche la funzione di raffrescamento.

Soprattutto però questi mesi, complice anche il dover restare a casa tutto il tempo, mi hanno insegnato ad indagare la qualità dell’ambiente indoor e mi hanno fatto scoprire come anche le più comuni attività quotidiane possono produrre inquinanti. La cucina ad esempio, ma non solo. Anche l’uso di deodoranti, profumi e detersivi produce particelle COV (Composti Organici Volatili). Naturalmente non possiamo smettere di cucinare o di pulire e, altra cosa che ho imparato, non sempre basta aprire la finestra per “pulire” l’aria di casa (cosa che può comportare l’ingresso di inquinanti esterni nell’ambiente interno).

Insomma, dobbiamo imparare a prenderci cura dell’aria che respiriamo in casa, così come ci prendiamo cura del nostro corpo e con la stessa attenzione e la stessa preoccupazione che abbiamo per l’inquinamento atmosferico. Perché negli spazi chiusi (e quindi non solo la casa ma anche uffici e luoghi di lavoro) trascorriamo fino al 90% del nostro tempo e dobbiamo fare in modo di trascorrerlo al meglio!

Fonti:

www.salute.gov.it

www.isprambiente.gov.it

www.fondazioneveronesi.it

www.fondazioneveronesi.it

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