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Il decalogo della prevenzione: il movimento fa bene

Il decalogo della prevenzione: il movimento fa bene

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in collaborazione con UniSalute

Amici, continuiamo a parlare di prevenzione, la migliore arma che abbiamo per tutelare la nostra salute. E continuiamo a farlo insieme ad UniSalute, all’interno di un progetto di tutela della salute dove parleremo di prevenzione a 360 gradi, rivolto in particolare alle donne, ma con una serie di consigli e suggerimenti validi per tutti, a volte semplici pratiche quotidiane, per abbracciare uno stile di vita sano e una corretta alimentazione. Abbiamo già visto come sia fondamentale tenere sotto controllo il peso corporeo, oggi voglio parlarvi dell’importanza del movimento e di come sia importante combattere la sedentarietà.

Quando parliamo di movimento non parliamo necessariamente di sport (comunque sempre consigliabile, facendo però attenzione: non tutti gli sport vanno bene per tutti ed è sempre meglio farsi consigliare dal proprio medico). L’importante però è mantenersi attivi, muoversi tutti i giorni, anche mettendo in pratica piccoli trucchi: fare le scale anziché prendere l’ascensore ad esempio, oppure utilizzare i mezzi pubblici e non sempre l’auto. Insomma occorre vivere una vita attiva, dove il divano resta l’ultimo dei nostri pensieri!

L’azione probabilmente più significativa da questo punto di vista è anche la più semplice: camminare. Spesso ricordo la regola dei 10.000 passi, ma in generale basta mezzora di camminata al giorno. Aiuta a ridurre il livello di colesterolo cattivo e alzare quello buono, contribuisce ad abbassare la pressione arteriosa e tiene sotto controllo il rischio di diabete di tipo 2. Inoltre, aspetto non meno importante, migliora l’umore e contrasta gli effetti dello stress accumulato durante la giornata. Per questo è sempre consigliabile una bella passeggiata dopo cena!

Una vita attiva aiuta a prevenire molte patologie, tra cui quelle cardiovascolari (che rappresentano anche per le donne la prima causa di morte in italia), e diminuisce il rischio di tumore al seno e all’utero. Infine il movimento è da considerarsi un grande alleato anche in ambito di terapia oncologica. Molti studi ad esempio dimostrano come l’attività fisica possa migliorare la qualità della vita per le donne con tumore al seno riducendo la cosiddetta “fatigue”, ovvero quella sensazione di stanchezza e di mancanza di energia, sia fisica che mentale, che normalmente accompagna la malattia e le relative terapie.

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