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Il supporto psicologico che serve alle donne con un tumore

mani di due persone che si tengono l'un l'altra in segno di supporto

Indice

Non soltanto terapie efficaci. Ma pure tanta comunicazione e capacità di ascoltare i pazienti. Facendosi supportare anche da figure diverse, quali per esempio quella dello psiconcologo. Ai medici del terzo millennio – di tutte le branche – è richiesto qualcosa in più che formulare soltanto una diagnosi. Occorre coinvolgere i pazienti nelle scelte che riguardano la propria salute, a partire dalla definizione del piano terapeutico che li vedrà coinvolti. Questo discorso riguarda tutte le branche della medicina, ma in modo particolare l’oncologia. E soprattutto la gestione delle donne colpite da un tumore al seno: sia perché sono molte (53mila in più ogni anno) sia perché questa malattia mina le pazienti nella identità. Ragion per cui, oltre le terapie farmacologiche e chirurgiche, è fondamentale prendersi cura anche dell’aspetto psicologico.

Il trauma psicologico che accompagna una diagnosi di cancro

La diagnosi di cancro è un evento traumatico che rappresenta una interruzione del percorso della vita. L’adattamento non è semplice: può capitare di non aver voglia di uscire, di non gradire la compagnia degli amici, far fatica a riprendere il lavoro, di essere di cattivo umore, di piangere con facilità, di sentirsi senza speranzaprovare ansia e, quindi, irritabilitàpreoccupazioneirrequietezza e persino rabbia. Si tratta di una difficoltà di adattamento che è acuta nei primi mesi, ma che può protrarsi anche nel tempo. Diventando, di fatto, un problema cronico. Per evitare che accada, è necessario trovare le risorse per trasformare il cambiamento da traumatico a costruttivo. È quella che viene chiamata resilienza, cioè la nostra abilità di far fronte a eventi stressanti o traumatici e reagire positivamente alla vita. La resilienza è frutto di un percorso individuale che deriva dalle esperienze personali, dalle predisposizioni individuali, da ciò che si è appreso nella vita e dipende, anche, dai tratti della personalità: non tutte le persone riescono a mostrarsi resilienti e nemmeno lo sono allo stesso modo.

Il tumore al seno e i segni che lascia sulla mente

Queste problematiche appartengono a tutti i pazienti oncologici. Ma sono particolarmente sentite nella «comunità» delle pazienti alle prese con un tumore al seno. Avere una diagnosi di questa forma di cancro è un momento difficile da affrontare nella vita di una donna, a prescindere dall’età. Il peso psico-emotivo comincia nel momento in cui arriva la diagnosi, accompagna la donna durante tutto il percorso diagnostico e terapeutico e che prosegue poi nel tempo perché si devono imparare ad accettare i cambiamenti fisici, della qualità della vita, di equilibri e esigenze diverse. Ciascuna vive questa esperienza in modo diverso e nel modo che meglio sente per sé. Ancor di più se la diagnosi arriva nella fase della vita in cui ancora tutto è da costruire: figli piccoli da accudire, paure da gestire, relazioni di coppia da vivere appieno. Dopo essere state operate per un tumore al seno, le pazienti affrontano un periodo in cui spesso si sentono molto vulnerabili e non in grado di assolvere i loro compiti di routine. È una fase transitoria, che nell’arco di un anno sfuma nella quasi totalità delle pazienti. Ma comunque delicata, se si considera che spesso lo stress emotivo molto elevato e protratto nel tempo determina l’insorgenza di disturbi dell’adattamento quali l’ansia, la depressione e il disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Problematiche che derivano soprattutto dalla paura di non riuscire a superare la malattia, che è tanto più esacerbata quanto più lunga è la lista di obbiettivi ancora da raggiungere nel corso della propria vita.

In cosa consiste il supporto psicologico alle donne con un tumore al seno?

La ricerca scientifica e la pratica clinica sono protese a supportare psicologicamente le pazienti. L’approccio di psicoterapia che viene scelto è quasi sempre quello cognitivo-comportamentale, che punta a lavorare contemporaneamente sugli aspetti psicologico, fisico ed emotivo. Oltre che sul comportamento. Si lavora sull’accettazione della malattia e sulla comprensione delle sofferenze indotte dalle terapie. Mentre sul lato fisico si impara, mediante tecniche di rilassamento, a gestire la tensione muscolare, il battito cardiaco e il ritmo del respiro. Sul piano emotivo, l’obbiettivo è combattere la vergogna e il senso di colpa legati alla malattia. Ma importante è anche spingere le pazienti all’azione, dando valore alla quotidianità e ai piccoli gesti. Diversi studi scientifici, per esempio, hanno dimostrato come la capacità di curare i rapporti sociali dopo aver trattato la malattia possa sensibilmente migliorare le prospettive delle oltre cinquantamila donne che in Italia ogni anno si scoprono ammalate di tumore al seno. La solitudine e la mancanza di connessioni sociali – aspetto emerso anche da altri lavori condotti nel campo della depressione – aumenterebbero il rischio di morte prematura. Naturalmente importante è la qualità di queste relazioni: meglio se coltivate personalmente, sebbene d’aiuto siano anche le chat e i social network. La famiglia e il partner, quando sono presenti, favoriscono il benessere emotivo. Detto ciò, ogni paziente fa storia a sé. Motivo per cui esistono i casi di donne che non trovano il supporto necessario tra le mura di casa e che arrivano finanche a separarsi dal proprio marito o compagno. Così come ci sono pazienti che hanno bisogno di affrontare un periodo di isolamento per metabolizzare la malattia e poi aprirsi all’esterno.

Ma in Italia viene dato ancora poco spazio alla psiconcologia

L’assistenza psicologica ai malati di cancro è dunque una componente essenziale di un’assistenza oncologica ottimale. Ma la realtà che vivono le pazienti è ben diversa da quella che dovrebbe essere. La psicologia ospedaliera è entrata infatti a far parte delle prestazioni indispensabili soltanto nel 2017. Non invece la psiconcologia, che rientra nella più generale definizione di assistenza psicologica a favore dei malati con malattie croniche o invalidanti. Risultato: non tutte le pazienti con un tumore al seno che ne avrebbero diritto riescono a incrociare lungo il percorso terapeutico uno psiconcologo. In Italia quelli censiti dalla Società Italiana di Psiconcologia sono poco più di 400. Un numero infinitamente basso, dal momento che ogni anno nel nostro Paese si ammalano all’incirca 370mila persone. A questi occorre aggiungere oltre 1,3 milioni di pazienti «lungosopravviventi», che hanno superato i cinque anni dalla diagnosi della malattia. Un dato derivante dalle ottime cure che vengono offerte – senza distinzione di ceto – nel nostro Paese. E che è destinato ad aumentare in maniera costante nei prossimi due decenni. Un’ottima notizia, che non deve però far dimenticare che in molti casi queste persone continuano a mostrare i segni di una sofferenza psicologica indotta dal tumore.

Serve uno sforzo per prendersi cura anche della mente dei pazienti oncologici

Considerando che in tutto il mondo i «lungosopravviventi» attesi per il 2030 saranno oltre 43 milioni e che tra vent’anni ci si aspetta di registrare quasi 30 milioni di casi di cancro ogni anno, è chiaro che siamo di fronte a un’altra emergenza sanitaria. Per non soccombere, occorre fare il possibile al fine di non aggiungere un altro carico da 90: quello dei disturbi mentali nei malati di tumore. «Le cure psicosociali rappresentano un diritto umano universale», ci ripetono da anni le principali società scientifiche impegnate su scala mondiale in questo ambito. Un aspetto che finora è stato ritenuto secondario, ma che nell’ottica di un approccio a 360 gradi alla malattia e alla persona non è più possibile trattare come tale.

 

Per saperne di più:

Tumori: il corpo e la mente – Fondazione Umberto Veronesi

La vita dopo il cancro – Associazione Italiana Malati di Cancro, Parenti e Amici (AIMAC)

Linee guida Assistenza psicosociale ai malati oncologici – Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM)

Psiconcologia innovativa per giovani donne con un tumore al seno – Dina Di Giacomo, Franco Angeli Editore

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